La progettazione di spazi per bambini per tutte le abilità.
Il Gioco Inclusivo: considerazioni
L’elemento chiave per il successo del progetto di un architetto paesaggista è spesso costituito dalla piena soddisfazione delle richieste del cliente. Progettare aree gioco di buona qualità, in grado di appagare le necessità ludiche dei bambini, prevede addirittura maggior abilità professionale rispetto al progetto di un giardino all’italiana. Le ragioni di questa complessità sono da ricercare nell’esistenza di due diversi livelli di clientela: da un lato gli adulti incaricati di prendere le decisioni nell’ambito del Comune che mette a disposizione il budget e dall’altro i bambini, cioè gli utenti finali. Sfortunatamente nella realtà italiana troppo spesso gli input ricevuti dagli utenti sono molto pochi ed è il designer a dover fungere da avvocato dei bambini, per assicurare il buon esito dei propri progetti. Questo implica pertanto anche la necessità di acquisire una profonda conoscenza di come i bambini interagiscano con lo spazio verde riservato allo svago: materia raramente insegnata nelle facoltà di architettura.
I progetti di aree gioco inclusive sono ancora più impegnativi, in quanto implicano una profonda comprensione da parte del designer delle infinite sfumature esistenti fra i modi in cui i bambini desiderano e sono in grado di interagire con l’ambiente ludico e con i loro compagni di gioco.
Gli spazi gioco inclusivi si rivolgono ai bambini di tutte le abilità e non, specificatamente, sulle disabilità. Queste aree si differenziano pertanto da quelle accessibili, in quanto non solo favoriscono l’accesso dei ragazzi agli spazi ludici, ma offrono loro molteplici opportunità di divertimento da realizzare insieme con loro compagni. Si dovranno quindi tenere in considerazione le esigenze dei bambini con bisogni e livelli di sfida speciali dal punto di vista fisico, ma anche quelle dei normodotati: tutti dovranno essere in grado di trovare attività ludiche interessanti e stimolanti, e di giocare insieme.
Nel corso di questa rubrica, l’attenzione sarà focalizzata su alcuni dei principali fattori di progettazione necessari alla realizzazione di un’area inclusiva di successo per tutti i bambini. Saranno analizzati aspetti decisivi al fine di promuovere l’inserimento di tutti i bambini durante il gioco.
Uniformare il terreno per garantire l’accesso
Il primo fattore da tener presente è l’accessibilità da parte di tutti al sito: in caso di dislivelli nel terreno, ampie rampe possono costituire un’alternativa alle scale; i cancelli dovranno essere di grandi dimensioni, per permettere l’entrata di chi utilizza ausili per la deambulazione o sedia a rotelle.
Un bambino che si muove su sedia a rotelle non si differenzia minimamente da tutti gli altri quasi sotto ogni altro aspetto. Così, la progettazione di un’area gioco dovrà essere incentrata proprio su tutti questi altri elementi, piuttosto che sulla sedia a rotelle. Quest’ultima dovrà essere considerata solamente come un mezzo di trasporto o di accesso. Durante l’attività ricreativa molti di questi bambini si divertono di più proprio quando la abbandonano, muovendosi al meglio per conto proprio mediante altri ausili o con l’aiuto dei loro compagni, in modo da poter interagire tutti insieme.
Un’area di questo tipo avrà come requisito fondamentale quello di offrire una sufficiente varietà e scelta di luoghi e modi di giocare, tale da permettere a tutti i fruitori di trovare qualcosa di interessante e stimolante. In questo caso non sarà però possibile presupporre un “interesse ludico medio”, dato che non esiste un “bambino medio”. Le modalità in cui i ragazzi amano giocare cambiano enormemente e mutano col passare del tempo e al variare dei compagni di gioco.
Maggiore libertà di movimento
Un’area in grado di offrire solamente opportunità di movimento come andare in altalena, dondolare e scivolare, non è sufficiente a coprire l’ampia gamma delle reali esigenze ludiche. Uno dei bisogni più essenziali dei bambini è quello di poter giocare in gruppo, seguendo diverse modalità: ad esempio divertirsi insieme ai compagni creando una sorta di contesto sociale, un gioco di ruolo, dilettarsi utilizzando materiali come sabbia, acqua, piccole pietre e foglie. Tutte queste attività includono intrinseca mente anche un elemento legato alla fisicità ed al movimento: per riuscire ad integrare i bambini con bisogni speciali in questi rituali di gioco, dovremo tener conto di alcune considerazioni di progettazione sovente tralasciate nelle aree ricreative convenzionali, tipiche della maggior parte dei Comuni.
Per prima cosa bisogna prendere atto del fatto che spesso i movimenti di alcuni bambini saranno limitati e richiederanno molto più spazio: i piani e le stanze gioco dovranno quindi essere più ampi. In secondo luogo alcuni ragazzi si muoveranno in modo più goffo e lento rispetto agli altri. I progetti e le attrezzature ludiche selezionate dovrebbero disporre di vie di ingresso più estese, quali ad esempio ampi gradini di accesso ai piani, per permettere ai bambini di muoversi contemporaneamente o per fare in modo che i più veloci possano sorpassare i più lenti senza entrare in conflitto o senza metterli in imbarazzo. I gradini e le scale a pioli standard, dovrebbero essere offerti soltanto come alternativa, per quei bambini che sono in grado di utilizzarli.
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